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Stemma e motto

Domino il drago, non ne sono dominato

Il drago è una creatura mitica presente nell’iconografia di molte culture e riconducibile sia a principi benigni, quanto ad entità maligne.
Questi enormi esseri aventi corpo di serpente, zampe da lucertola, artigli da aquila, fauci di coccodrillo, denti di leone e ali di pipistrello, erano considerati esseri positivi nell’antico Egitto (simbolo del Faraone), nelle civiltà precolombiane (Quetzcalcoatl) e nell’antica Cina, dove il trono dell’imperatore era denominato “Trono del Drago”.
Il carattere dell’immortalità permane anche quando il serpente assume connotazioni negative o non positive: nella Mesopotamia (poema di Gilgamesh), nella Grecia e nella cultura nordica (nei poemi “Beowulf”, “Edda” e nella “Saga dei Nibelunghi”). La connotazione negativa emerge anche e soprattutto nella cultura ebraica (fortemente influenzata da quella babilonese) per essere travasato successivamente in quella cristiana.  Il drago diventa raffigurazione del maligno, di Satana in persona, il “serpente antico” che lotta contro Dio e il suo Messia, dopo essere precipitato dal cielo per opera di Michele ed i suoi Angeli (Apocalisse  12,3-17). Molti racconti agiografici tramandano scontri tra protovescovi e draghi in cui la “bestia” viene sconfitta (es.: San Mercuriale e il drago a Forlì) o sconfitta e sottomessa (San Marino che, dopo la morte della sua cavalcatura causata da una fiera, riuscì a domare la bestia ed addomesticarla come nuovo animale da soma). Gli stessi arcangeli Michele e Giorgio sono in eterna lotta con draghi e serpenti, che a volte catturano, a volte imprigionano, molto più spesso uccidono.
Raffigurato nell’arte come simbolo di violenza, di guerra ed eresia, la sua immagine è stata spesso utilizzata anche in araldica quale segno di minaccia nei confronti dei nemici.
Il motto dell’Associazione prende spunto dagli antichi miti, in cui le forze ‘bestiali’, irrazionali e maligne vengono alla fine sottomesse. E questo è la nostra speranza: che  il bene vinca sempre e  con esso il senso  positivo della realtà