Primi

Zuppa Preboggion

Ingredienti:

– cereali (in commercio si trovano confezioni di cereali misti, ad esempio orzo, riso e farro, spesso precotti per ridurre il tempo di cottura)
– cipolla
– erbette a piacere (bietole, spinaci o erbe di campo)
– olio
– vino
– sale e pepe
– brodo vegetale o acqua
– trito di erbe aromatiche e aglio

Preparazione:

Tritare la cipolla e farla soffriggere con l’olio in una pentola capiente. Intanto ricaldare l’acqua o il brodo. Aggiungere i cereali, fare tostare e sfumare con il vino. Aggiungere il trito di erbe aromatiche e aglio, poi il brodo un po’ alla volta. Salare e pepare a piacere. Dieci-quindici minuti prima della fine della cottura aggiungere le erbe pulite e tagliate in modo grossolano. Portare a cottura e servire la zuppa calda mettendo sul fondo della ciotola crostoni di pane abbrustolito.

Un po' di storia
Questa zuppa è legata a una leggenda. Nel 1096 Goffredo di Buglione pose d’assedio Gerusalemme. Gli uomini d’arme col passare del tempo, scarseggiando i rifornimenti, dovettero cercare nei campi erbe commestibili da far bollire. Goffredo di Buglione, preso dai suoi doveri di comandante, riceveva dai suoi le erbe raccolte, erbe “pro Buglionis”, ossia per Buglione. Così la zuppa Preboggion, una zuppa preparata con varie erbe di campo, deriverebbe per corruzione dal latino dai termini pro Buglionis. Molteplici sono le varianti di questa ricetta ma qui  diamo quella a noi gradita…..

Per la maggior parte delle persone, quasi tutte le cotture si facevano in semplici pentoloni: questo era il metodo più efficiente per servirsi del fuoco poiché permetteva di non sprecare i preziosi liquidi di cottura. Zuppe e stufati erano quindi i piatti più comuni. I feudatari durante i loro banchetti si facevano servire zuppe e stufati direttamente su focacce di pane mangiando così senza piatti nè posate. Le focacce venivano poi date ai servi per sfamarsi. Questi le facevano bollire in pentoloni di acqua insieme a quello che riuscivano a trovare nella campagna circostante, perlopiù verdure ed erbe quali carote, sedano, cavolo, e il timo, detto “pepolino”. Nasce così la ribollita, nelle sue infinite versioni.